Innovazione all’Ospedale Belcolle di Viterbo: creato con la realtà aumentata un dispositivo CONTRO GLI ANEURISMI CEREBRALI
Se questa operazione fosse stata fatta a New York, tutti avremmo detto «Ecco vedi, queste cose solo all’estero!». Invece è successo in Italia, a Viterbo, in un Ospedale pubblico come quello di Belcolle eppure nessuno ne parla. È successo davvero: all’Ospedale Belcolle, per la prima volta, presso l’unità operativa di Radiologia vascolare e interventistica diretta da Fabrizio Chegai, è stata realizzata una simulazione del trattamento di aneurismi cerebrali utilizzando la stampa 3D e la realtà aumentata. Questo evento rappresenta un significativo passo in avanti, come sottolineato dalla Asl di Viterbo, nell’ambito della medicina personalizzata e delle tecniche neurovascolari.
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Chi sono gli autori di questo grande passo
La simulazione è stata eseguita da un team multidisciplinare di alto livello composto dai radiologi interventisti Alessio Bozzi e Fulvio Gasparrini, con il supporto degli anestesisti Alessandro Varzi e David Maresca, dei neurochirurghi diretti dal direttore dell’unità operativa viterbese Daniele Marruzzo, e dei tecnici e infermieri coordinati dal direttore del dipartimento di Neuroscienze Nicola Pio Falcone.
Questo team ha lavorato in sinergia per sfruttare un nuovo dispositivo intrasacculare, specificamente progettato per il trattamento degli aneurismi cerebrali.
Grande soddisfazione per il Dr. Daniele Marruzzo che ha commentato come «l’integrazione di tecnologie avanzate come la realtà aumentata e la stampa 3D nelle nostre procedure quotidiane rappresenta una svolta epocale. Questi strumenti ci permettono di visualizzare e comprendere meglio la complessità anatomica di ogni paziente, personalizzando così il trattamento e migliorando i risultati». Anche gli anestesisti Alessandro Varzi e David Maresca hanno sottolineato l’importanza di queste innovazioni: «La possibilità di pianificare e simulare l’intervento ci permette di prevedere e gestire meglio le eventuali complicanze, garantendo una maggiore sicurezza per il paziente», ha dichiarato Varzi.
Un avanzamento cruciale nella medicina personalizzata
Secondo Fabrizio Chegai, direttore della Radiologia Interventistica, la simulazione con modelli 3D rappresenta un grande passo avanti nel campo della neuroradiologia e della neurochirurgia. Utilizzando una replica esatta dei vasi cerebrali del paziente, creata tramite stampa 3D, i radiologi interventisti hanno potuto testare il nuovo dispositivo, migliorando così la precisione e l’efficacia del trattamento. Il materiale di Sim&Cure, che include un flow model, un modello 3D in silicone dell’aneurisma e un software di simulazione del dispositivo, ha offerto un supporto tecnico fondamentale. Questo ha permesso di simulare il rilascio del dispositivo e di comprendere le sue caratteristiche tecniche peculiari, minimizzando i rischi di complicanze grazie alla valutazione della misura selezionata.
Si aprono nuove strade per il futuro
L’uso combinato di stampa 3D e realtà aumentata non solo migliora la sicurezza e la precisione delle procedure di radiologia interventistica neurovascolare, ma apre anche nuove prospettive nella medicina personalizzata. La preparazione e la simulazione più accurate permettono di ottimizzare i risultati per i pazienti e di ridurre i tempi di recupero. Queste innovazioni rappresentano un passo avanti significativo nel trattamento degli aneurismi cerebrali.
L’ospedale di Belcolle, tra i primi in Italia a adottare questa tecnologia, dimostra come l’innovazione possa trasformare la pratica medica, migliorando la qualità delle cure e i risultati per i pazienti. Questo approccio pionieristico potrebbe presto diventare uno standard nella cura degli aneurismi cerebrali, grazie ai vantaggi in termini di precisione, sicurezza e personalizzazione del trattamento.
La soddisfazione della Asl di Viterbo
Il Dr. Egisto Bianconi, commissario straordinario della Asl di Viterbo, ha sottolineato l’importanza di questa nuova tecnologia: «L’introduzione della realtà aumentata e della stampa 3D a Belcolle rappresenta un cambiamento di paradigma nella nostra capacità di trattare gli aneurismi cerebrali. La possibilità di simulare il trattamento su un modello esatto del paziente ci consente di personalizzare l’approccio endovascolare, migliorando significativamente la sicurezza e l’efficacia delle nostre procedure».
«La possibilità di simulare il trattamento su un modello esatto del paziente ci consente di personalizzare l’approccio»
Guardando al futuro, l’ospedale di Belcolle non si ferma qui. Il Dr. Egisto Bianconi ha annunciato ulteriori investimenti in tecnologie avanzate, con l’obiettivo di mantenere l’ospedale all’avanguardia nella ricerca e nel trattamento delle patologie complesse. «Il nostro impegno è quello di continuare a migliorare le cure offerte ai pazienti, integrando costantemente le ultime innovazioni tecnologiche e scientifiche», ha concluso Bianconi.
Bianconi ha ragione, l’Ospedale di Belcolle sta diventando una eccellenza di innovazione. Appena qualche giorno fa è stato effettuato con successo un intervento per l’applicazione del primo pacemaker senza fili su un paziente di 61 anni nel reparto di Elettrofisiologia. Si tratta di un dispositivo più piccolo 10 volte del normale. Con queste dimensioni il dispositivo può essere posizionato direttamente all’interno del ventricolo destro del cuore con una procedura mininvasiva, racchiudendo tutte le unità funzionali in una piccola capsula. Ciò contribuisce a ridurre la possibilità che si verifichino complicanze, sia durante che dopo l’intervento.
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